Apprendistati di alta qualità per tutti. Il confronto

Apprendistati di alta qualità per tutti

Il 3 e 4 giugno si è svolta la conferenza online “Apprendistati di alta qualità per tutti. Il ruolo delle regioni e delle città” organizzata dall’Alleanza europea per l’apprendistato (EAfA) e dal Comitato europeo delle regioni (CdR), in stretta collaborazione con l’Associazione europea delle autorità regionali e locali per l'apprendimento permanente (EARLALL), la delegazione tedesca presso il CdR e il governo basco. L’evento ha consentito di fare il punto sul ruolo che le regioni e le città svolgono nella promozione di apprendistati di alta qualità.

Ad aprire la live discussion è stato il commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit, che ha subito posto l’attenzione sui giovani, i più colpiti dalla pandemia, ai quali occorre garantire strumenti validi come l’apprendistato e la formazione inclusiva, per consentire loro di accedere a posti di lavoro di qualità. Nei prossimi dieci anni – secondo Schmit – occorre modificare la percezione dell’opinione pubblica sull’apprendistato e la formazione professionale, considerati finora una sorta di piano B nelle politiche per l’occupazione. Un periodo duro come la pandemia ha però fatto registrare anche alcune best practices, come in Francia, dove nell’ultimo periodo, nonostante le enormi difficoltà legate alla diffusione del Covid, si sono stipulati molti contratti di apprendistato, e l’Italia che, nonostante l’elevata e cronica disoccupazione giovanile, ha inserito nel Piano Nazionale di Riprese e Resilienza la promozione dell’apprendistato.

“Ciò di cui necessita l’Europa è un progetto chiaro”, ha dichiarato Anne Karjalainen, il presidente della Commissione per la politica sociale, l'istruzione, l'occupazione, la ricerca e la cultura (SEDEC). “Per migliorare le politiche sugli apprendistati bisogna intervenire prima a livello locale, favorendo il rapporto tra regioni, province e comuni. Le regioni, in particolare, sono i catalizzatori del processo, sono loro a fornire e distribuire correttamente i servizi sociali. Gli apprendistati sono fondamentali per sviluppare le competenze richieste dal mercato del lavoro”.

Secondo Jorge Arévalo Turrillas, viceministro per la formazione professionale e assessore regionale all'istruzione, alla politica linguistica e alla cultura, intervenuto in rappresentanza dei Paesi Baschi, la quarta rivoluzione industriale avanza. La geostrategia e la geopolitica mettono nell’angolo l’Europa a favore di Stati Uniti e Cina. Gli stati europei non possono correre da soli, per essere più competitivi è necessaria una maggiore coesione dell’Unione Europea.

Daniela Ballico, sindaco di Ciampino, nonché membro del Comitato delle Regioni, ha introdotto il tema del rapporto tra apprendistato e disabilità, sottolineando come in tempo di pandemia la diffusione dello smart working e l’uso delle nuove tecnologie hanno consentito alle persone colpite da una disabilità fisica di poter svolgere qualsiasi lavoro.

Cristina Grieco, del Ministero dell’Istruzione italiano, ha posto l’attenzione sul rapporto tra scuola e lavoro: “In Italia si lavora alacremente sull’apprendistato. Fino a pochi anni fa l’apprendistato era un contratto di lavoro rivolto esclusivamente ai giovani. La scuola e il lavoro erano due mondi separati. Ora invece l’apprendistato garantisce la formazione sul lavoro e può essere considerato uno strumento di politica attiva e di inclusione. Il passo ulteriore che bisogna compiere è rendere la formazione più attraente, e far sì che sia un’alternativa credibile all’università. Occorre inoltre accompagnare gli studenti da vicino per evitare che abbandonino il corso di studi”.

In rappresentanza della Città metropolitana di Roma Capitale il 4 giugno è intervenuta la vicesindaca Maria Teresa Zotta, che ha illustrato le politiche in atto per la diffusione dello strumento dell’apprendistato: “Nonostante la contrazione dovuta alla pandemia, la Città metropolitana di Roma Capitale ha finanziato la formazione per l’apprendistato di circa 16 mila giovani nel biennio 2019-2020. È in corso di stipula l’accordo con gli ordini dei commercialisti, che ci aiuteranno a raggiungere meglio le piccole imprese del territorio, e su questa linea stiamo lavorando ad accordi con associazioni di categoria e ordini professionali. Abbiamo inoltre creato tavoli territoriali con i Comuni per arrivare a patti locali per uno sviluppo più equo e sostenibile, mettendo al centro le competenze necessarie per un piano di ripresa centrato sulla transizione verde e digitale”. Zotta ha poi sottolineato come su questi temi ci sia l’opportunità di condividere azioni e linee comuni con le altre città europee: “Con la Rete europea delle Città per l’Apprendistato sono aperti i tavoli di lavoro per lo sviluppo di un documento complessivo, che rafforzi il ruolo di questo livello di governo nell’attuazione delle politiche complessive per lo sviluppo del territorio e le politiche attive del lavoro”.

Per leggere il report Eafa (solo in lingua inglese) clicca qui.